Trekking nella valle Pentemina tra boschi, borghi e antiche leggende
Isolata e un po’ dimenticata la Valle Pentemina non conquista al primo sguardo, ci vuole qualche ora per capirne la bellezza, la si deve attraversare e con calma guardarla dalle diverse prospettive mentre lentamente si sale e ci si addentra, nel silenzio delle montagne e dei pochi umani che la abitano.
Negli anni ho raggiunto Pentema da diversi sentieri e cammini, mai da questa valle un po’ in disparte.
Siamo partiti, io e Ugo, – come al solito un po’ tardi – da Genova e dopo avere fatto la Doria Creto, raggiunto e attraversato Montoggio, quasi alla fine del paese si vede l’indicazione per Gazzolo e ad un bivio si imbocca una strada stretta, noi dopo meno di un km o poco più abbiamo posteggiato, in realtà si può proseguire ancora e poi lasciare la macchina nel piccolo slargo/piazzetta del borgo.
Il percorso inizia quando si lascia sulla sinistra l’ultima casa del piccolo nucleo, si prosegue ancora su asfalto fino a incontrare un ponte (Ponte nero) da qui si inizia a salire dolcemente ma costantemente. Piano piano ci si addentra nella valle, qua e là se si alza lo sguardo si vede qualche nucleo di case incastonato tra rocce e costoni… molte sono abbandonate, altre non si riesce a capire chi possa abitarci tanto dura sembra la vita lassù… qualche edificio invece è stato ristrutturato da poco. Guardare il mondo da questa valle silenziosa deve essere un’esperienza da provare!
Una leggenda narra che la valle, nei secoli scorsi, fosse frequentata da tipi poco raccomandabili, tra questi un bandito in fuga che trovò riparo a Pentema e siccome prima di morire si pentì… il paese divenne Pentema. Verità o leggenda chissà… ma in tanto si sale…
Dopo circa un’ora e mezzo si giunge a un bivio, la strada a sinistra porta alle frazioni di Vallecalda, Poggio e CaseVecchie a destra viene segnalata Pentema. Si segue per Pentema.
Dopo una brusca discesa si riprende a salire e dopo poco più di mezz’ora si raggiunge Serre di Pentema. Un tipico borgo del nostro Appennino: si entra scendendo una scalinata e si entra nel suo cuore fatto di antiche case contadine. Si alza lo sguardo e dall’altra parte c’è il resto della valle, qualche casa si intravede in lontananza, poi alberi e il sole delle due che nonostante sia gennaio scalda ancora.
Incontriamo due signore che abitano in una casa lungo la strada – vengono nel week end – e ci raccontano che oltre loro c’è anche un’altra famiglia nei giorni festivi; un ragazzo ci vive anche durante la settimana… per il resto non c’è una gran folla!
Il borgo è un gioiellino, ci addentriamo per le strette vie e proviamo a immaginare com’era vivere lì nei secoli scorsi. Le signore ci consigliano di proseguire il cammino fino a raggiungere Tinello, l’altra frazione prima di Pentema.
Imbocchiamo un sentiero in paese e improvvisamente ci troviamo immersi nel bosco e nei muri a secco. Alcuni sono alti diversi metri e ancora in buono stato, altri crollati, persi tra la terra e le foglie ed è chiaro come questi muri delimitassero proprietà, recuperassero terreno prezioso per essere coltivato in un tempo che a noi sembra lontanissimo.
Dopo qualche passo si sbuca sul tracciato principale.
Tinello sembra un po’ il villaggio di Frodo, immerso nel verde dei suoi prati, piccolissimo, una manciata di case. È tutto chiuso, passiamo in una piazzetta, poi attraversiamo una porta antica, sembra quasi di entrare in casa di qualcuno. Un paese bellissimo nel suo isolamento. Vorremmo andare avanti, raggiungere Pentema, che vediamo in lontananza, ma ci vorrà ancora un’ora buona di strada.
Ci fermiamo perché tra una chiacchiera e l’altra non è che siamo andati troppo di buon passo. E ci resta tutta la strada del ritorno.
In conclusione si tratta di un trekking semplice ma lungo: per arrivare fino a Pentema ci vogliono tre ore buone e poi si deve tornare indietro. Anche se al ritorno è quasi tutta discesa. Ad ogni modo non ci sono grandi pendenze.
Si cammina per lo più su asfalto rovinato e su sterrato; soprattutto la parte iniziale della strada è su asfalto e devo dire che toglie un po’ di romanticismo… ma le macchine che passano sono poche. Se si è in vena di avventura e si ha una jeep si può pensare di arrivare almeno fino a Serra di Pentema in macchina, dopo la strada è veramente brutta, oltre che stretta. Il mio consiglio è farla a piedi!
Per quanto riguarda noi, per fare l’itinerario descritto ci abbiamo impiegato circa 4ore e 30 minuti; la previsione andata e ritorno fino a Pentema almeno sei ore.
La Valle Pentemina è nel comprensorio del Parco dell’Antola e si raggiunge o da Montoggio o da Torriglia. Noi siamo passati da Montoggio.
Molte info per trekking nella zona si possono trovare nella guida di Andrea Parodi e Alessio Schiavi: La catena dell’Angola, Andrea Parodi editore