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La compagnia dell'anello Trekking nella storia

Il salto del granatiere. Sentieri della Grande Guerra

Zona sacra dove nel 1916 combatterono e persero la vita più di seimila granatieri di Sardegna. In onore del loro coraggio e per la strenua lotta contro gli austriaci un sacrario ricorda il loro martirio. Il “salto del granatiere” ricorda la battaglia che si tenne tra il maggio e il giugno 1916.

Era tanti anni che volevo fare i sentieri della Grande Guerra e qualche giorno di vacanza a Posina in provincia di Vicenza è stata l’occasione giusta. Su consiglio del nostre oste, dopo la 52 gallerie del Pasubio, ci siamo spostati sull’Altopiano dei Sette Comuni (direzione Asiago) con obiettivo “il Salto del granatiere – Monte Cengio”.

Il Sentiero dà la possibilità, con un giro ad anello di poche ore e con poca fatica, di visitare uno dei posti più spettacolari e ricchi di storia della Prima Guerra Mondiale. Unica controindicazione è se si soffre di vertigini, nel qual caso lo sconsiglio fortemente, visto che la gran parte del cammino è su un sentiero scavato nella roccia e a picco sulla Valle dell’Astico e sulla retrostante pianura. Un panorama da togliere il fiato.

Ecomuseo della Grande Guerra

L’intero sentiero è diventato un museo a cielo aperto. Si incontrano infatti trincee, punti di avvistamenti, ricoveri d’occasione, gallerie scavate nella pietra, e una cappella e un sacrario per ricordare il coraggio dei Granatieri di Sardegna, la brigata che era posta a difesa del monte e che perse complessivamente, assieme ai fanti delle Brigate Catanzaro, Novara, Pescara e Modena, tra morti, dispersi e feriti, 10.264 uomini, quando l’esercito imperiale austriaco sferrò un imponente attacco nell’ambito della Strafexpedition, fra il 29 maggio e il 3 giugno 1916, data in cui si immolarono. 

Dove si parte

Il punto di partenza del sentiero è in corrispondenza del Piazzale “Principe del Piemonte” a quota 1286 m. dove si può posteggiare la macchina. Da qui si imbocca il sentiero a sinistra e si inizia ad entrare ed uscire dalle prime gallerie scavate nella roccia (meglio portarsi una torcia anche se non sono molto lunghe), lungo l’itinerario ci sono diversi punti informativi, si procede nel bosco per qualche minuto fino ad arrivare al punto più bello e incredibile si scende un breve scala ricavata nella roccia. Consiglio di scendere completamente e tralasciare l’altro sentiero in piano (che poi porterà alla cappella – ci si arriva dopo). Noi si continua a scendere fino a che non si inizia un sentiero a picco sull’altipiano che segue la montagna, qui si incontrano gallerie, postazioni di artiglieria e punti di avvistamento. Lo sguardo si perde tra le montagne intorno e la valle sottostante. Un brivido corre lungo la schiena a pensare alla guerra che si è combattuta qui quasi cento anni fa.

Il salto del granatiere

Il nome deriva dal triste episodio quando i Granatieri di Sardegna, ridotti allo stremo, disperati, in un furioso corpo a corpo con i soldati dell’esercito austro-ungarico, in molti si buttano giù, avvinghiati al nemico, dallo sperone di roccia che ora ricorda il loro sacrificio.

Le parole di un sopravvissuto: 

«Improvvisamente poi verso le 2 pomeridiane, il nemico ci assalì alle spalle e contemporaneamente anche di fronte, data la sorpresa e le condizioni disperate in cui ci trovavamo si svilupparono una serie di combattimenti singolari con bombe a mano e fucileria da parte del nemico e all’arma bianca da parte nostra… Fui testimone oculare di atti di eroismo dei miei granatieri, e di quelli della sezione mitragliatrici che si trovava immediatamente alla mia destra, di cui un caporal maggiore, servente continuò a far fuoco coll’arma fino a che fu ucciso a baionettate sul pezzo e così pure le vedette, sorprese dall’attacco furono finite a baionettate».

La statua realizzata con schegge di granate in omaggio ai granatieri eroi

Raggiunta la sommità a circa quota 1450 si trova un sacrario che ricorda il sacrificio e il coraggio di oltre diecimila uomini da qui si può prendere la strada militare che ci porterà fino alla chiesetta intitolata ai Granatieri di Sardegna poi velocemente al punti di partenza. 

Lungo tutto il percorso si possono fare breve digressioni seguendo le indicazioni e visitare, gallerie, trincee e punti di avvistamento.

In breve 

Lunghezza sentiero: 6 km circa tra andata e ritorno (anello)

Dislivello 300 m. (A/R)

Tempo percorrenza: 3/4 ore visitando tutto

Difficoltà: facile

Dal punto di partenza c’è un rifugio dove è possibile mangiare

Altre info

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